🦌 Caccia: perché non è uno sport (e cosa possiamo fare per fermarla)
postato su giugno 02 2025,
Per molti è ancora “tradizione”. Per altri, addirittura uno “sport”. Ma la caccia non è né l’una né l’altra cosa. È una pratica violenta, pericolosa e profondamente ingiusta, che continua a mietere vittime – animali e, spesso, anche umane – nel silenzio o nell’assenso delle istituzioni. In questo articolo ti spieghiamo perché dovrebbe essere illegale, quali leggi violano certi decreti e cosa possiamo fare insieme per fermarla.
❌ Perché la caccia non è uno sport
Chiamare “sport” una pratica che prevede la morte violenta di esseri senzienti è una distorsione semantica. Un vero sport si basa su regole condivise, equità tra le parti, assenza di violenza non consensuale. Niente di tutto questo esiste nella caccia.
- Gli animali non hanno via di fuga
- Non scelgono di partecipare
- Subiscono traumi, ferite e morte in modo crudele
- Inquinano l’ambiente con piombo e plastica
⚖️ Il Decreto Lollobrigida: un attacco alla biodiversità
Nel 2024, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha introdotto un decreto che permette di cacciare anche nelle aree protette e fuori dai periodi stabiliti, con il pretesto del “contenimento della fauna”.
Questo decreto è in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva UE 2009/147/CE sulla conservazione degli uccelli selvatici, dalla Convenzione di Berna, e dalla Carta europea dei diritti degli animali in fase di discussione a Bruxelles.
💬 Secondo la LAV, il decreto “lede il diritto alla biodiversità e rende la caccia un’attività fuori controllo”.
✊ Cosa possiamo fare (subito)
- ✍️ Firmare la petizione per l’abolizione del Decreto Lollobrigida → Vai alla petizione su Change.org
- 📧 Scrivere al Parlamento Europeo tramite il modulo per segnalazioni cittadine: petiport.secure.europarl.europa.eu
- 🗳️ Sostenere la mozione di sfiducia depositata da gruppi parlamentari contrari al decreto (consultabile su openparlamento.it)
🌱 La nostra risposta? Più dolci, meno fucili
A Dolce&Vegano crediamo che ogni gesto quotidiano possa essere un atto politico. Anche un dessert può diventare un simbolo di scelta etica. I nostri dolci sono 100% vegetali e cruelty-free, perché:
- Non usiamo latte, uova o altri derivati animali
- Non supportiamo l’industria zootecnica, principale alleata del mondo venatorio
- Promuoviamo un’alimentazione rispettosa della vita
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